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Cinema e non solo

«Siamo affezionati alle (AMBIENTI/ARIE/ATMOSFERE) malinconiche del cinema di Troisi, Nuti, Verdone che, oltre a far ridere, ti fa pensare e ti lascia con un po’ di (ACIDO/AMARO/ASPRO) in bocca. Ma il film che avrei voluto girare io, si chiama “E morì con un felafel in mano” di Richard Lowenstei» dice Luca Vecchi che, con Matteo Corradini e Luigi di Capua, (AUTOGRAFA/SEGNA/FIRMA) e interpreta “The Pills – Sempre meglio che lavorare” che ha l’ambizione di diventare una (RULLINO/PELLICOLA/MEMBRANA) -manifesto dei trentenni di oggi e che segna il (PRIMA/INIZIO/DEBUTTO) al cinema del trio, messosi in (LUCE/CHIARO/RAGGIO) in rete con la serie omonima “The pills”. Ma attenzione, ha poco da spartire con film di altri youtubers (ATTERRATI/APPRODATI/SCESI) al cinema.
«Volevamo raccontare la nostra generazione di trentenni, quelli che, usciti dall’università si sono ritrovati in mezzo alla crisi a cercare un lavoro che, se c’è, non viene però mai pagato. I nostri nonni hanno costruito l’Italia, i nostri padri hanno campato grazie a questo e noi viviamo della (SCARPETTA/PAGHETTA/CALZETTA) che ci danno i genitori, una sorta di tangente familiare. Diventare grandi è difficile.» Come farsi (VIA/PISTA/STRADA) nelle sale cinematografiche dominate dalle pellicole holliwoodiane.
Ma questo è un film di tutt’altro (PRODOTTO/GENEALOGIA/GENERE) dove l’amicizia si dimostra l’ultimo baluardo di una generazione che invece di cadere nel cinismo cerca di uscire dalla trappola.

(Adattato da “il Venerdì” di Repubblica del 22/01/2016)