Scuola Leonardo da Vinci Roma

Livello C1N9 prima parte

Lezione 8- esercizio 4

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“La pazza gioia”: intervista a Paolo Virzì

CASI – COMMEDIA – DISAGIO – FELICITÀ –NATURA – OCCASIONE – PROTAGONISTE –SALUTE – SCENEGGIATURA - TERAPIA

Risate, commozione e applausi alla proiezione stampa di Roma de “La pazza gioia”, l’ultimo film di Paolo Virzì, in uscita al cinema il 17 maggio dopo il passaggio al festival di Cannes. Una amara, divertente e profonda al tempo stesso che vede Beatrice (Valeria Bruni Tedeschi) e Donatella (Micaela Ramazzotti), due donne entrambe alle prese con problemi di psicologica. Provenienti da contesti sociali opposti, e incompatibili anche caratterialmente, Beatrice e Donatella troveranno nella convivenza presso una comunità non solo un’eccezionale per i loro problemi ma anche L’ per vivere una straordinaria avventura alla ricerca della .
Ecco cosa ci ha raccontato il regista. e il resto del cast.

- Paolo, dove ha trovato l’ispirazione per parlare del mondo della mentale?
- La mia principale fonte di ispirazione sono stati i casi che incontriamo nella vita quotidiana. Tutti i personaggi del film, anche quelli che non vivono nella comunità terapeutica, sono in qualche modo dei clinici, la psicopatologia corre sotto le storie di tutti noi.

- Come ha fatto a trovare il giusto equilibrio fra realismo e fiaba nel raccontare questa storia?
- Nonostante i momenti da commedia avventurosa e i trip psichedelici “La pazza gioia” rimane un film realistico. È vero che ci troviamo di fronte a delle in astinenza da farmaci e che la macchina da presa vede il mondo attraverso i loro occhi ma le situazioni che si creano restano comunque verosimili. Il film vuole anche mettere in luce il modo in cui le istituzioni trattano la questione del mentale nonché il ruolo della società che, per timore, spesso stigmatizza le persone che soffrono di questi problemi e le isola. Fuori dalle comunità, dagli ospedali, invece, il mondo è fatto di altrettante persone apparentemente normali che hanno a che fare con la psicopatologia.

(Adattato da wwwcinematographe.it)