Scuola Leonardo da Vinci Roma

Livello C1N9 prima parte

Lezione 10 - esercizio 3

Inserisci la forma corretta, poi premi "Controlla" per verificare le tue risposte. Usa il pulsante "Aiuto" per avere un indizio e vedere una lettera della forma da inserire. Fai attenzione, perché perderai alcuni punti se userai "Aiuto".
CONIUGA I VERBI TRA PARENTESI AI TEMPI E MODI OPPORTUNI.

La sera di Capodanno

L’avventura straordinariamente fantastica capitata al medico Paolo Berri ebbe inizio sul finire dell’anno 1931, precisamente la notte del 31 dicembre, tre ore prima del nascere dell’anno nuovo.
Quella data (DOVERE) restargli impressa nella memoria, come inchiodata, per lungo tempo. Per quanto i suoi nervi (ESSERE) a posto, per parecchi mesi, la notte si svegliava (SOBBALZARE) con la sensazione di qualcosa d’opprimente, di greve, come un incubo che gli alitasse intorno, nell’oscurità profonda della sua camera.
Quella sera era seduto nel suo salone, davanti al fuoco del camino monumentale e (GUARDARE) la legna che crepitava allegramente, (DARE+GLI) un senso di benessere e di silenziosa soddisfazione.
Fuori nevicava lentamente, le strade di Londra erano deserte come se la grande metropoli (ABBANDONARE - forma passiva) improvvisamente; nei locali pubblici, invece, la gente si divertiva, in attesa della mezzanotte che avrebbe dato l’addio al vecchio anno, (SALUTARE) il nuovo.
Il medico (RIFIUTARE) i numerosi inviti che gli erano arrivati. Non perché fosse un misantropo, ma perché (DECIDERE) , dato che non aveva potuto recarsi in Italia, di trascorrere quella sera insieme alla sua Dolly, la fidanzata che attendeva da un minuto all’altro, che (DOVERE) arrivare con la vecchia zia e con tre o quattro amici intimi comuni.
Vedere morire il vecchio anno, nell’intimità più perfetta, con Dolly e con quei pochi amici, gli sembrava più bello, quasi come un culto e una comunione di spirito con i suoi parenti lontani.

(Adattato da Calogero Ciancimino, Il mistero della sfinge gialla, ed. Cliquot)