Scuola Leonardo da Vinci Roma
Livello C1N9 seconda parte
Lezione 8- esercizio 3
Inserisci la forma corretta, poi premi "Controlla" per verificare le tue risposte. Usa il pulsante "Aiuto" per avere un indizio e vedere una lettera della forma da inserire. Fai attenzione, perché perderai alcuni punti se userai "Aiuto".
TRASFORMA IL DISCORSO DIRETTO IN INDIRETTO.
Mogli e… nasi.
“Che fai?” mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio. (--> Mia moglie, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio mi domandò cosa
.)
“Niente” le risposi “mi guardo dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino.” (--> Le risposi che mi
dentro il naso, in una narice, e che, premendo,
un certo dolorino.)
Mia moglie sorrise e disse: “Credevo ti guardassi da che parte ti pende.” (--> Mia moglie sorrise e disse che
che mi guardassi da che parte mi
.)
Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato la coda: “Mi pende? A me? Il naso?”
E mia moglie, placidamente: “Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra.” (--> E mia moglie, placidamente disse di sì, di
bene: mi
verso destra.
Avevo ventotto anni e fino a quel momento avevo sempre ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente, come insieme tutte le altre parti della mia persona. Per cui mi era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non hanno avuto la sciagura di avere un corpo deforme: che cioè sia da sciocchi essere vanitosi delle proprie fattezze. La scoperta improvvisa e inattesa di quel difetto perciò mi stizzì come un immeritato castigo. Mia moglie forse capì più di me quella mia stizza e aggiunse subito che, se vivevo nella certezza di essere in tutto senza difetti, avrei dovuto abbandonarla, perché non solo il naso mi pendeva verso destra, ma...
“Che altro c’è che non va?” chiesi. (--> Chiesi che altro
che non
.)
Eh, altro, altro! Le mie sopracciglia parevano due accenti circonflessi sugli occhi, le mie orecchie erano attaccate male, una più sporgente dell’altra; e altri difetti...
“Ancora?”
Eh sì, ancora: nelle mani, al dito mignolo; e nelle gambe (no, storte no!), la destra, un pochino più arcuata dell’altra: verso il ginocchio, un pochino.
Dopo un attento esame dovetti riconoscere veri tutti questi difetti. E solo allora, scambiando certo per dolore e avvilimento, la meraviglia che ne provai subito dopo la stizza, mia moglie per consolarmi mi esortò a non affliggermene poi tanto perché, tutto sommato, rimanevo un bell’uomo.
Uh che meraviglia! E non si sa, le mogli? Fatte apposta per scoprire i difetti del marito!
Adattato da Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila, ed. Mondadori
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