Scuola Leonardo da Vinci Roma

Livello C1N9 seconda parte

Lezione 9- esercizio 3

Inserisci la forma corretta, poi premi "Controlla" per verificare le tue risposte. Usa il pulsante "Aiuto" per avere un indizio e vedere una lettera della forma da inserire. Fai attenzione, perché perderai alcuni punti se userai "Aiuto".
SOSTITUISCI ALLE PAROLE FRA PARENTESI IL GERUNDIO SEMPLICE O COMPOSTO.

La guerra è finita

Una sera di settembre Agnese, (mentre tornava) a casa dal lavatoio col mucchio di panni bagnati sulla carriola, incontrò un soldato. Era un soldato giovane, piccolo e stracciato. Aveva le scarpe rotte, e si vedevano le dita dei piedi, sporche, color fango. (Mentre lo guardava) Agnese si sentì stanca. Si fermò (e abbassò) le stanghe della carriola che era molto pesante.
Ma il soldato aveva gli occhi chiari e lieti, e le fece il saluto militare. Disse: “La guerra è finita. Io vado a casa. Sono tanti giorni che cammino.”
Agnese si slegò il fazzoletto sotto il mento (e ne rovesciò) le punte sulla testa.
Disse: “Fa ancora molto caldo.” Aggiunse, come se si ricordasse: “La guerra è finita. Lo so. Si sono tutti ubriacati l’altra sera quando la radio ha dato la notizia.” Guardò il viso del soldato e sorrise, un sorriso rozzo e inatteso sulla sua faccia bruciata dall’aria. “(Anche se è finita) la guerra, io credo che i guai peggiori siano ancora da passare”, disse improvvisamente, con la rassegnata incredulità dei poveri.
Agnese piegò la sua schiena rigida e grassa (e riprese) la carriola.
Ma il soldato si infilò fra le stanghe (e disse) : “Prego”. Camminò svelto, senza sforzo.
Quando sbucarono dal varco della siepe, Agnese vide le figlie di Minghina, la sua vicina di casa. Davano da mangiare ai polli, ma (dopo che ebbero visto) il soldato, si fermarono. (Anche se era) la casa vecchia e malandata, nessuno faceva niente per ripararla, perché le due famiglie che ci abitavano non andavano d’accordo.
Agnese fece entrare il soldato in cucina. Suo marito Paolo era seduto vicino alla finestra con la gatta nera accucciata come al solito sulla credenza a fare le fusa: guardarono tutti e due verso chi entrava, poi la gatta chiuse gli occhi (e rimase) chiusa e muta come una pietra. Sedettero a tavola per cena che ancora era giorno. Paolo diceva: “Mangia, militare, non fare complimenti”. Il soldato masticava in silenzio, si capiva che aveva molta fame arretrata. Sembrava un po’ stanco ma stava bene, sazio, con gente fidata e i piedi a riposo sotto la tavola. “Allegro, militare, la guerra è finita” disse Paolo.

Adattato da Renata Viganò, L’Agnese va a morire, ed. Einaudi)