Scuola Leonardo da Vinci Roma

Livello C1N9 seconda parte

Lezione 9- esercizio 4

Inserisci la forma corretta, poi premi "Controlla" per verificare le tue risposte. Usa il pulsante "Aiuto" per avere un indizio e vedere una lettera della forma da inserire. Fai attenzione, perché perderai alcuni punti se userai "Aiuto".
INSERISCI IL PASSATO REMOTO, IL TRAPASSATO PROSSIMO O IL TRAPASSATO REMOTO

La partenza

Nominato ufficiale, Giovanni Drugo (PARTIRE) una mattina di settembre dalla città per raggiungere la fortezza Bastiani, sua prima destinazione.
Si fece svegliare che era ancora notte e (VESTIRE) per la prima volta la divisa da tenente. Appena (FINIRE) , al lume di una lampada a petrolio (GUARDARSI) nello specchio ma senza trovare la letizia che aveva sperato. Nella casa c’era un grande silenzio, si udivano solo piccoli rumori da una stanza vicina, sua madre si stava alzando per salutarlo.
Era quello il giorno atteso da anni, il principio della sua vera vita. Pensava alle giornate squallide all’Accademia militare, (RICORDARSI) delle amare sere di studio quando sentiva fuori nelle vie passare la gente libera e presumibilmente felice; delle sveglie invernali nei cameroni gelati. La pena di contare i giorni uno a uno, che sembrava non finissero mai.
Adesso era finalmente ufficiale, non doveva più consumarsi sui libri né tremare alla voce del sergente, eppure tutto questo (PASSARE) . (PENSARE) a tutti quei giorni che gli (SEMBRARE) odiosi. Ormai era ufficiale, avrebbe avuto soldi, le belle donne lo avrebbero guardato forse, ma in fondo – (ACCORGERSI) Giovanni Drugo – il tempo migliore, la prima giovinezza, era probabilmente finito. Fissandosi allo specchio, (VEDERE) uno stentato sorriso sul proprio volto.
Che cosa senza senso… Perché non riuscisse a sorridere con la doverosa spensieratezza mentre salutava la madre? Perché non badava neppure alle sue ultime raccomandazioni e arrivava soltanto a percepire il suono di quella voce, così familiare e umano? Su tutto gravava un insistente pensiero, come una vago presentimento di cose fatali, quasi come se stesse per cominciare un viaggio senza ritorno.

(Adattato da Dino Buzzati, Il deserto dei Tartari, ed. Mondadori)