Scuola Leonardo da Vinci Roma

Livello C1N9 seconda parte

Lezione 10- esercizio 4

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Alla ricerca della felicità

È lunedì mattina, fuori diluvia, avete appena perso l’autobus e in ufficio vi aspetta una seccatura che vi terrà incollati alla scrivania per le prossime 10 ore. Ma se pensate ci sia ben poco da stare allegri vi sbagliate di (GROSSO/PICCOLO/LARGO) . Adottare un atteggiamento positivo nonostante (NIENTE/TUTTO/QUALCOSA) è sicuramente più facile che farlo da imbronciati (soprattutto per chi ci sta accanto!).

Ma al di là dell’indiscussa opportunità del buonumore, quali altri (PREMI/VANTAGGI/BENI) porta la felicità? Secondo Barbara Fredrickson, psicologa e ricercatrice dell’Università del North Carolina che da tempo studia gli effetti del buonumore sul cervello, la felicità accresce l’attenzione visiva e facilita la raccolta di informazioni su ciò che ci circonda. Uno stato d’animo spensierato può migliorare notevolmente anche la capacità di risolvere i problemi concreti in maniera creativa. Infine la felicità rende più fiduciosi verso il (PROSSIMO/VICINO/ALTRO) e capaci di sopportare volentieri le critiche.

Ma da quali fattori dipende il buonumore? “La felicità è legata al sistema gratificazione-frustrazione” spiega Vittorino Andreoli, tra i più autorevoli e stimati psichiatri italiani, “un meccanismo comune a tutte le (SPECIE/CATEGORIE/GRUPPI) viventi e fondamentale per la sopravvivenza. Essere gratificati significa essere apprezzati e mostrarsi vincenti davanti agli altri. La frustrazione, al contrario, è una disposizione d’animo che si avverte di fronte a un (FALLIMENTO/ERRORE/PROBLEMA) . Per sopravvivere – Darwin insegna – bisogna essere vincenti: essere felici vuol dire, in quel determinato momento, essere vincente. La depressione (ovvero un continuo stato di frustrazione) porta invece spesso all’auto-annientamento”.

Felici si nasce o si diventa? Siete degli inguaribili buontemponi, anche quando i vostri amici o conoscenti non ci trovano nulla da ridere? Forse, ve lo avranno detto in tanti, la felicità ce l’avete nel (CERVELLO/ANIMO/SANGUE) . E non è soltanto un modo di dire. Numerosi studi hanno infatti ipotizzato come le caratteristiche genetiche siano responsabili di circa la metà delle differenze di indole (più o meno allegra) tra ciascuno di noi.

Ginnastica del buonumore. La felicità si può allenare, proprio come i (CORPI/FISICI/MUSCOLI) in palestra. In un recente esperimento Barbara Fredrickson ha sottoposto un gruppo di volontari a un training quotidiano di meditazione incentrato sul pensare positivamente. Dopo un periodo di 7 settimane i partecipanti hanno dimostrato di aver raggiunto livelli più alti di gioia, speranza, gratitudine, e anche migliori relazioni con gli altri.

Infine: la felicità è (PERICOLOSA/CONTAGIOSA/INFETTIVA) . Non ci credete? Eppure uno studio congiunto dell’Harvard Medical School e dell’Università della California a San Diego l’ha dimostrato scientificamente. Scoprendo che quando un soggetto è felice, un amico che abita entro un chilometro e mezzo di distanza da lui ha il 25% di probabilità in più di diventare felice anche lui. E questa (INFLUENZA/POSSIBILITÀ/RETE) positiva si estende come un’onda anche agli amici di quell’amico.

(Adattato da www.focus.it)